venerdì 17 maggio 2013

Comunicato di adesione dell'Unione Sindacale di Base

COMUNICATO STAMPA

1 e 2 GIUGNO INCONTRO/CONVEGNO VENEGONO SUP. (VA) “ARMI, GUERRE, TERRITORIO”.- L’USB  CI SARÀ


Roma – 17 maggio 2013

L’USB di Novara, USB Piemonte e l’USB Nazionale aderiscono all’incontro/convegno del 01 e 02 giugno a Venegono Sup. (VA) su “Armi, Guerre, Territorio” promosso dal Movimento NO-F35 del novarese e dal Comitato NO - M346 del varesotto e a cui parteciperemo insieme a tante altre realtà di movimento che lottano, come noi, contro la militarizzazione dei territori e le produzioni belliche, per le politiche di pace e disarmo e per la fine di tutte le missioni militari.

L’iniziativa assume una straordinaria valenza nell’attuale fase politica per la determinata volontà di ricercare strategie e strumenti più efficaci per le necessarie lotte attuali e future.

Nell’attuale grave e drammatica crisi di sistema, le rappresentazioni degli interessi capitalistici tenderanno, con la continuazione della loro lotta di classe, a mantenere i propri utili, profitti e i propri appetiti sul mercato finanziario – immobiliare - speculativo, con il più classico metodo usato da sempre dal “capitale” per uscire dalle crisi, ossia l’uso della guerra , del conflitto tra gli stati e le religioni..

E’ , quindi, oltremodo, necessario lavorare per costruire il più ampio fronte comune capace di contrastare quella che sembra prefigurarsi come una nuova epoca di schiavitù al “capitale”.

Le conquiste che, con tanti sacrifici, si sono ottenute dal secondo dopoguerra, sono sotto attacco e le risorse disponibili vengono drenate a favore delle perdite del sistema bancario e speculativo con continue politiche di “lacrime e sangue”, imposte dall’UE,dalla BCE e dal FMI, con la complicità del governo, per sopportare costi esorbitanti per le missioni di guerra, eufemisticamente definite umanitarie, o come per strumenti di morte tipo i cacciabombardieri F-35 o tipo M-346 e per i nefasti loro usi.

Ora più che mai  il protagonismo delle forze sane della società, dei lavoratori e dei ceti popolari, può e deve ricostruire una prospettiva di riscatto per un altro modello di vita e società.

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