Il Convegno “L'industria delle armi alimenta le guerre. Il ruolo di Finmeccanica”: dalle analisi alle proposte - di Rossana De Simone
(L'intero documento è visibile al link: https://drive.google.com/file/d/0B6tFyWHpJ2W_X2EzR1VqNVFoeE0/view?usp=sharing )
Il terzo convegno organizzato dal Comitato NO-M346 del varesotto e dal Movimento NO-F35 del novarese si è posto l'obiettivo di analizzare l'holding della difesa e sicurezza Finmeccanica, uno dei comparti più importanti del sistema paese.
Finmeccanica è stata definita dal “Libro bianco della difesa” elemento essenziale non solo per la difesa e sicurezza degli interessi vitali e strategici italiani, ma anche fondamentale, per le sue capacità tecnologiche, per la crescita complessiva del Paese.
Il convegno rivestiva una importanza particolare per il territorio varesino perché qui sono presenti AleniaAermacchi e AgustaWestland, aziende madri del Distretto aerospaziale lombardo che anche nel 2014 si è confermato il maggiore del settore per quota di export, il 35% del totale nazionale, con un giro d'affari di 4,5 miliardi di euro e 15.000 addetti. Nondimeno in queste aziende si sono organizzate lotte per la riconversione dell'industria bellica alla fine degli anni '80, in particolare quella condotta dai lavoratori Aermacchi all'inizio della prima guerra del Golfo.
L'economista Domenico Moro ha analizzato il “chi è” e “che cosa è” Finmeccanica all'interno del capitalismo italiano, i suoi asset finanziari e il suo ruolo nell'attuale crisi economica e finanziaria.
La sua relazione parte dalla considerazione che Finmeccanica ha assunto un carattere internazionale poiché, sebbene lo Stato possieda il 30,2% delle azioni, il suo azionariato è passato da una prevalenza domestica ad una internazionale, infatti, se si guarda la distribuzione geografica del flottante dell'azionariato istituzionale, si nota che oltre il 90% è estero.
Nello specifico della governance del gruppo, essendo l'holding di un settore che rappresenta un capitalismo italiano fortemente interconnesso e organizzato a livello internazionale, lo Stato ha nominato rispettivamente nella figura di Presidente Gianni De Gennaro, ex capo della polizia ed ex capo del Dipartimento delle Informazioni per la sicurezza, e Marta Dassù, direttore di Aspen Institute Italia ed ex sottosegretario agli Affari Esteri con il governo Letta, membro del consiglio di amministrazione di Finmeccanica, l'uno membro del Club Bilderberg e l'altra della Commissione Trilaterale. Al netto di ogni complottismo, i piani e i progetti di queste associazioni sono quelli della classe dominante: avvicinamento al sistema presidenzialista, finanziarizzazione dell’economia, liberismo e libero scambio senza barriere, politiche di austerità, lenta erosione dei salari e dello stato sociale. Se in questo scenario di grave crisi economica, il ritiro dello Stato dall’economia, il ruolo delle banche, la speculazione finanziaria e le modalità di funzionamento del sistema euro, hanno un ruolo importante nella crisi del debito, non costituiscono però le uniche cause della crisi.
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